Bagnolo Mella (BS) | Palazzo Bertazzoli | 9 – 23 febbraio 2020
L’atto finale di Sottopelle. Storie di memorie e persistenze, a cura di Serena Filippini e Matteo Galbiati, è il capitolo conclusivo di una mostra in tre atti nata nel 2019 come progetto di tesi di laurea specialistica di Serena Filippini nel corso di Comunicazione e didattica dell’arte presso l’Accademia di Belle Arti SantaGiulia di Brescia, con relatore il prof. Matteo Galbiati.
La mostra, ideata a partire dal concetto di memoria e memoria collettiva, ha coinvolto cinque artisti le cui opere sono state esposte in tre differenti regioni – al Castello Visconteo di Pandino (CR) in Lombardia, alla Villa Caldogno di Caldogno (VI) in Veneto e al Forte Strino di Vermiglio (TN) in Trentino-Alto Adige – tra la primavera e l’estate dello scorso anno.
Dopo aver conseguito la laurea specialistica lo scorso settembre, Serena Filippini, attualmente tra i curatori del Premio ArtiVisive San Fedele 2019/20 a Milano, ha scelto Bagnolo Mella (BS), paese in cui vive, per dare una conclusione a Sottopelle. Storie di memorie e persistenze.
All’interno delle sale del seicentesco Palazzo Bertazzoli, divenuto oggi Palazzo della cultura, viene “messo in scena” l’atto finale di questo progetto, coinvolgendo in un’unica mostra tutti e cinque gli artisti, creando così una narrazione non più suddivisa in atti, bensì raccontata dall’inizio alla fine.
L’inaugurazione si terrà domenica 9 febbraio 2020 alle ore 18.00 alla presenza degli artisti e dei curatori.
Il concetto di memoria viene analizzato e sviscerato nelle sue diverse accezioni e sfaccettature, privilegiando principalmente la sua componente sociologica e il suo essere elemento imprescindibile dell’umana esperienza. Memoria intesa come memoria storica, legata, quindi, al passato e allo stratificarsi del tempo; memoria come vissuto, recipiente di esperienze intrinseche più o meno consce che emergono nel tempo e che sono racchiuse in quella che il filosofo e sociologo francese Maurice Halbwachs definisce memoria collettiva.
Tutti gli artisti parte di questo progetto espositivo sono stati individuati, perché nelle loro ricerche già avevano lavorato sul tema della memoria, ciascuno secondo la propria personale sensibilità; ora le memorie individuali si uniscono in dialogo con quelle degli altri, nell’ottica di comporne una nuova collettiva, offrendo ai visitatori ragionate chiavi di lettura e possibili interpretazioni attorno a questo affascinante tema, fonte inesauribile di considerazioni e suggestioni.
Nelle opere d’arte selezionate, nei concetti che vengono affrontati, sebbene tutti riconducibili al macro tema della memoria, ciascuno di noi può allora riconoscersi, ritrovando in esse testimonianze di individuali ricordi e di storie di vita vissuta.
All’interno della mostra sono esposte le opere di Andrea Cereda (1961) e Diego Soldà (1981), protagonisti nel 2019 dell’Atto I, rispettivamente con la scultura e la pittura, che ci riconducono alle origini della memoria, allo stato primordiale in cui le tante memorie esistenti fluttuano sparse in uno stato di caos in tensione verso la ricerca di un ordine conquistato tramite l’unione di esse.
Con le foto-autoritratto di Roman Opalka (1931-2011) e i dipinti che guardano alle immagini dei multimedia e dei social attuali di Nicolò Tomaini (1989), esposti nell’Atto II, si riflette su come il tempo agisca sulla memoria, anche a seconda dei periodi in cui ci si trova a vivere.
Il percorso espositivo si conclude con le opere che hanno dato vita all’Atto III; con le fotografie di Massimiliano Gatti (1981), l’attenzione si focalizza su alcuni simboli culturali depositari di storie e di memorie che nel tempo hanno acquisito lo straordinario potere di formare l’identità della società e che proprio per questa ragione sono stati sottoposti alla loro totale eliminazione.
Viene dunque offerta un’ulteriore chiave di lettura, riflettendo su quel che resta della memoria prima che essa venga definitivamente negata dall’oblio della consunzione.
Il percorso dunque è ciclico e cronologico: dall’origine della memoria, passando poi attraverso l’elemento tempo, per finire con la lenta negazione della memoria stessa, la mostra apre nuovi orizzonti di senso, capaci di stimolare individuali letture nei visitatori che, in modo empatico, possono oltrepassare limiti e convinzioni suggerite e accennate dagli artisti stessi, aprendo le opere ad una rinnovata visionarietà capace di stupire e suggestionare nel profondo.
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Sottopelle. Storie di memorie e persistenze | ATTO FINALE
a cura di Serena Filippini e Matteo Galbiati
con il patrocinio di
Città di Bagnolo Mella, Associazione Culturale Artemisia e Distretto 2050 Rotary Club Brescia Verola
in collaborazione con
Castel Negrino Arte, Aicurzio (MB) e Galleria Melesi, Lecco
Artisti in mostra: Andrea Cereda, Diego Soldà, Roman Opalka, Nicolò Tomaini e Massimiliano Gatti
9 – 23 febbraio 2020
Inaugurazione: domenica 9 febbraio ore 18.00
Palazzo Bertazzoli
Via XXVI aprile 48, Bagnolo Mella (BS)
Orari di apertura:
martedì, giovedì, venerdì 16.00-18.00
venerdì sera 21.00-23.00
sabato e domenica 10.00-12.00 | 15.00-18.00
Catalogo: Vanillaedizioni
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