Ugo La Pietra. Minimi segni

«Proposte per la prima volta da quando furono realizzate, per la maggior parte inedite (soprattutto quelle datate tra il ‘58 e il ‘61) le opere di questa esposizione insolita tra le recenti dell’artista devono essere considerate sia come specifiche radici del suo pensiero pittorico sia come esperienze sensoriali utili al successivo lavoro interdisciplinare. Lavoro che andrà definendosi attraverso un metodo connettivo delle diverse discipline che dalla metà degli anni Sessanta porta La Pietra a concepire un tipo di ricerca globale, dove il ruolo del pittore e la funzione dell’architetto sono impegnati a liberare la forma dai suoi vincoli settoriali, proiettandola verso un processo sinestetico.[…] La Pietra sviluppa automatismi grafici giocati sul movimento del polso che graffia, incide, inventa una scrittura possibile che sarà approfondita nelle successive stagioni di ricerca come uno dei caratteri fondamentali della sua passione creativa.» Tratto dal testo Intorno agli esordi di Ugo La Pietra (1958-1963) di Claudio Cerritelli.

Volume pubblicato in occasione della mostra “Minimi segni” alla Galleria Artestudio Milano.