«Forse la scelta dei materiali che Paolo Conti usa, compiendo su di essi un’operazione solo apparentemente contraddittoria, è l’atto preliminare del percorso di un autentico curioso. Gli scarti sono le fonti primarie di un affascinante gioco combinatorio che si arricchisce via via di varianti.
Si aprono mondi insospettati, dalle misure, dalle proporzioni, dalle geometrie scoperte manovrando sui pezzi che contengono in se stessi le tante possibilità di forme, e si direbbero attratte fra loro da una forza persuasiva implicita che ha solo bisogno di un intervento demiurgico, un atto non arbitrario che rinviene nei meccanismi interni dei frammenti il senso di una loro possibile esistenza. Questa esistenza dovrà essere rivelata.» Tratto dal testo Paolo Conti di Vittoria Coen.
Volume realizzato in occasione della mostra “Paolo Conti non solo ferro. Opere 1968-2009” al Museo MAGI 900 (ottobre/novembre 2009).