Non sempre l’apparenza e l’essenza delle cose coincidono in maniera esteriore; a volte una rappresentazione fantastica cela un’aderenza al reale che un’immagine fotografica nemmeno riesce a sfiorare, nonostante l’impegno che mette nella simulazione esteriore. D’altro canto, una giornata grigia, non è necessariamente triste o nebbiosa, ma possiamo trovare in essa il tepore rassicurante di un’intimità che i colori ci impedirebbero di cogliere: Marco Demis prende per mano una surrealtà intima, quella dei sogni, dove non è necessario accadano cose improbabili, perché la deviazione è innescata da un semplice oggetto fuori posto. Realtà e surrealtà vengono combinate in modo da ottenere una composizione equilibrata ed esteriormente verosimile dinanzi alla quale è impossibile non abbandonarsi ad un viaggio che non necessita della ragione.
Dal testo “Una giornata grigio Demis” di Viviana Siviero.