Dagli anni ’70 ad oggi Sandy Skoglund rimane fedele ad una tecnica che l’ha resa riconoscibile agli occhi della storia dell’arte contemporanea. Sculture? Installazioni? Still frame da set pubblicitari o cinematografici? Fotografie? Difficile dare una definizione univoca. Il lungo lavoro di ricerca e costruzione della “scena” si basa tutto sull’interferenza, sull’insinuarsi, lento ed invadente, dell’insolito nella realtà quotidiana, del kitsch reso da colori sgargianti e da superfetazioni di un elemento ripetuto ossessivamente, per lo più naturale o gastronomico, che ricopre o circonda letteralmente lo spazio e l’uomo che lo abita. Il risultato è un’ossimorica vera finzione, una verità perturbante in cui il pericolo si cela dietro ad una realtà ingannevole.
Volume realizzato in occasione della mostra personale “Magic Time” di Sandy Skoglund presso PaciArte contemporary, Brescia (25 ottobre – 10 dicembre 2008).