Intraprendere il progetto di un appuntamento biennale con l’arte contemporanea e nello specifico con la fotografia e il video, implica legare al luogo, alla città e alla sue sedi storiche e moderne, uno straordinario lavoro che permette di rivalutare, in termini di continuità e trasformazione, strutture fisiche e di pensiero momentaneamente sospese. Il concept, su cui si articola la complessa architettura della prima edizione della Biennale di Alessandria – a cura di Sabrina Raffaghello – si focalizza su fotografia e video, intesi come linguaggi congeniali nel rispecchiare il “sentire” della nostra epoca. Il progetto riflette sulle shapes of time, sulle molteplici forme e concezioni del tempo stratificate nella frammentarietà e ricchezza delle visioni artistiche contemporanee internazionali. Si è resa, quindi, necessaria una divisione tematica ragionata affidata a 6 curatori e distribuita in 9 sezioni collettive – alle quali si aggiungono alcune mostre personali di rilievo disseminate nelle splendide sedi della città.
Accanto ai grandi nomi tra cui Nadar, Atget, Cartier-Bresson, Orlan, Calle, LaChapelle, Serrano, Corbijn… altrettanto interessanti le presenze dei giovani, tra cui spiccano – solo per citarne alcuni – Alessandra Baldoni, Nicola Vinci, Simone Bergantini, Daniela Cavallo, Regina José Galindo.
Volume realizzato in occasione della Biennale di Alessandria. Shapes of Time, 2008.