I quadri di Arcangelo colano colore e pulsano luce; avvampano, si accendono di improvvise m acchie cromatiche, e si smorzano nella gabbia dei bianchi sacrali, raggiungendo profondità puramente espressive: il gioco dei piani, il confronto e la spartizione dei campi spaziali, infine la scrittura frenetica e pulsante delle epifanie segniche, rispondono anche al magistero della ricerca compositiva, ma soprattutto al vibrare dell’emozione, ed alla sua sempre mutante intenzione allusiva. Tratto dal testo Arcangelo, tra memorie antiche e accadimenti quotidiani di Giovanni Granzotto.
Volume realizzato in occasione della mostra personale “Arcangelo geografie del tempo” presso la Galleria PoliArt, Milano, (novembre 2006 – gennaio 2007).