Volume edito in occasione della mostra omonima presso la Nuova Galleria Morone di Milano (19 maggio – 1 luglio 2016).
In questo progetto, dal titolo molto incisivo: Man, Forgotten (Uomo, Dimenticato) presentato per la 56ª Biennale di Venezia, l’artista Alec Von Bargen si immedesima come un contemporaneo Principe di Danimarca (Amleto, ndr), ponendosi in maniera autobiografica attraverso un dialogo di crescita speculativa con se stesso. […]
Con questo nuovo progetto colloca al centro se stesso, ma allo stesso tempo pone al centro ognuno di noi.
Man, Forgotten fondamentalmente è un dialogo interiore: il “fanciullo” prende consapevolezza dell’essere diventato uomo, è un continuo dipanarsi lungo i tre assi dell’esistenza: il cielo, l’uomo e la terra.
La grande madre terra, dalla quale tutto nasce e alla quale tutto ritorna.
L’opera monumentale ed installativa coinvolge lo spettatore attraverso una figura solitaria – che può essere chiunque di noi – in un vasto paesaggio quasi irreale, ma al tempo stesso palpabile essendo naturale.
Alec Von Bargen crea una messinscena della vita dove l’uomo è incline all’introspezione e alla speculazione.
Ogni spettatore deve immaginare di trovarsi da solo su un’immensa spiaggia deserta, dove il vento ed il sole scalfiscono il nostro viso ed il suono continuo del mare scandisce metaforicamente il tempo. Chissà quante volte nella nostra crescita ci siamo posti le seguenti domande: Chi siamo? Da dove veniamo? Dove andiamo?
Estratto dal testo di Diego Viapiana