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Vincenzo Cabiati da Milano

Your new daily ritual.
I live in a home studio. I've always spent a lot of time working alone. The boundaries of “work” and “everyday life”, with an existential choice of this type, they are very labile. I feel friends, artists and curators and with surprise we confess that, in addition to the inevitable health panic, i tempi della vita hanno una certa continuità. Unica differenza i rapporti di produzione fuori dallo studio che ovviamente in questa fase sono impossibili.

How your way of working has changed?
Il mio voyeurismo è più ossessivo. Guardo il lavoro e gli studi di altri artisti, tutti bravissimi, con entusiasmo, bramosia e adorazione. Perhaps, in questa particolare condizione il ruolo computer-buco della serratura è sfrenato e compulsivo. Come accennavo, l’unica difficoltà è non poter collaborare con alcuni artigiani che, per loro fortuna, vivono e lavorano lontano da Milano, in luoghi molto meno contaminati e ai quali sono molto devoto.

With which objects and spaces of your daily life are you interacting the most?
Un tavolo, molta luce, tantissima carta e pigmenti fluorescenti. L’improvvisa impossibilità di reperire qualsiasi materiale mi costringe ad usare tutto ciò che affolla il mio studio. Materiali che ovviamente amo moltissimo. Una differenza! La carta, for example, la uso non solo per una fase interlocutoria. Le priorità e i pesi cambiano?

What you're missing? La tua personale esperienza del’“assenza” e della “mancanza”.
L’assenza e la mancanza sono due aspetti fondamentali, generativi, inevitabili. Eccellenti per il mio lavoro. In questa fase, indotti dal delirio degli eventi con risvolti urgenti e drammatici per tutti, assumono i connotati della frustrazione e del terrore.

How do you imagine the world, when everything will start again?
La MERAVIGLIA è che sarà ogni oltre immaginazione. Esattamente come le terapie per la cura. Ogni giorno un nuovo pensiero seguito da una nuova sperimentazione. Logiche ineccepibili sfumano nel caos. Contraddizioni, ripensamenti, speranze, scoperte, smentite. Gioia, disappointment, waiting, no certainty!!!


Vincenzo Cabiati.
Formatosi nello studio paterno, alla fine degli Anni ’80 si trasferisce a Milano dove allestisce la sua prima mostra personale,
Femminea, presso la Galleria Giò Marconi. Le sue opere vivono e prendono forma grazie a molteplici contaminazioni cinema, architettura e arte e attraverso l’utilizzo di diversi materiali e differenti procedimenti di lavorazione trovano continuamente nuovi spunti di realizzazione.
Obiettivo dell’artista è estrapolare elementi significativi di realtà, contribuendo a un loro rinnovato valore poetico e affettivo.
Uno stretto legame, nato nell’infanzia grazie al padre Achille, è quello con la ceramica policroma che oggi rappresenta il mezzo privilegiato d’espressione dell’artista.
Tra le sue mostre più recenti si ricorda: Vincenzo Cabiati Corrado Levi, 2014, Spazio – 1, Lugano ( CH ), Rich Bitch, 2016 – 2017, Assab One, Milan, Giovane Custer, 2019, Donazione Giancarlo e Danna Olgiati, Masi Lac, Lugano (CH), AF arte contemporanea, Bologna.
https://vcabiati.wixsite.com/personalwebsite