Alice Padovani da Modena
Your new daily ritual ...
La mia nuova routine è di non averne nessuna. Che poi a dirla tutta, a parte gli anni di lavoro svolti per il Comune della mia città in cui dovevo marcare il cartellino, non ho mai seguito una vera e propria routine quotidiana. Diciamo che in questo periodo seguo, in uno schema ancora più incalzante, l’andamento ondulatorio (e sussultorio) del mio umore: se sono sulla cima delle mie montagne russe pronta per la picchiata, nella stessa giornata mi divido in mille frammenti entusiasti capaci di portare a termine sfide e compiti diversi che variano dall’ordine tangibile e concreto a quello più astratto e meditativo. Nella gestione di questo spazio-tempo del tutto inconsueto sono piuttosto anarchica e, accordingly, le mie giornate possono dilatarsi all’infinito o contrarsi in un continuo di esplosioni determinate.
How your way of working has changed?
Il mio modo di lavorare si è spezzato a metà. Con il tempismo che mi contraddistingue, alla fine di febbraio avevo iniziato il trasloco nel nuovo studio che doveva inaugurare l’8 marzo, esattamente quando è stato premuto il grosso pulsante di “pausa” su tutto il paese. Dunque, tutto o quasi tutto quello che mi serve per il lavoro artistico adesso si trova a 700 metri dalla mia abitazione. Vicino ma lontanissimo per via delle restrizioni al movimento introdotte dei vari decreti. Così ho dovuto lavorare con qualsiasi cosa mi capitasse a tiro. Ho ripensato e riadattato molti degli impulsi creativi in funzione di quello che avevo a disposizione, compresa la mia faccia, su cui mi sono trovata a disegnare con grande urgenza come se si trattasse del foglio più interessante su cui avessi mai posato la penna.
With which objects and spaces of your daily life are you interacting the most?
Lo spazio che vivo di più è il mio giardino nelle campagne appena fuori Modena.
Avere la natura attorno è sempre stata una necessità fisiologica. Now, ancora di più, è una ricchezza di cui non potrei fare a meno.
Passo molte ore vagando, scoprendo e osservando. Sono piccole spedizioni naturalistiche per capire e guardare più in profondità. Di certo posso confermare quello di cui molti si stanno accorgendo, or, di una biodiversità che in poche settimane si è fatta largo negli spazi che prima consideravamo di nostra competenza. Nel mio piccolo pezzo di natura abitano moltissimi uccelli diversi e oltre ai classici ricci, lepri e piccoli roditori, si è fatta strada una grande comunità di ramarri di un verde accecante, che fino a poco tempo fa era abbastanza raro vedere in città e in campagna. Ormai li conosco tutti e con mio marito ci divertiamo a dargli nomi buffi. Sono senza dubbio una parte importante della mia famiglia emotiva, così come le piante e gli alberi che frequento quotidianamente.
What you're missing? Your personal experience of "absence" and "lack".
L’idea generale di futuro della nostra specie francamente mi mancava anche prima.
Adesso mi manca, mostly, un’idea di programmazione a corto raggio. Essendo, precisely, alquanto inadatta a una routine quotidiana, di solito mi aggrappavo al tempo scandito dagli impegni, degli appuntamenti, delle mostre, dalle scadenze, dall’organizzazione e dal movimento delle opere. Mi manca una sensazione di futuro immediato, quello dettato dai tempi del lavoro.
Mi mancano tantissime altre cose (materiali e ideali) ma l’assenza più densa che percepisco è quella mi turba da sempre: la mancanza di un modello di un’umanità consapevole, di una condivisione reale del bene, di una coscienza civile, economica ed ecologica comune. Mi manca quella radice universale che dovrebbe legarci indissolubilmente a questo pianeta. Spero con tutte le forze che questa contingenza ci porti a riconsiderare il nostro modo di stare al mondo, ma avere aspettative troppo alte potrebbe generare una grande delusione.
Alice Padovani è nata a Modena, where he lives and works, in 1979. Laureata in Filosofia e in Arti Visive all’Università di Bologna, from the mid 90s to 2012 she trained and worked as an actress and director in the field of contemporary theatre. Parallelamente sviluppa il proprio percorso di artista visiva che la porta ad esporre in mostre personali, collective exhibitions and national and international art fairs.
Attraversando differenti tecniche, materiali e linguaggi espressivi, la ricerca di Alice Padovani trae origine dagli archetipi di meraviglia e repulsione. Con uno spirito classificatorio simile a quello neo-settecentesco, essa unisce alla spontaneità dell’impulso creativo, il rigore del metodo scientifico. Nelle sue opere propone frammenti di una natura decontestualizzata e crea collezioni che sono, at the same time, cumuli e tracce, dove la memoria naturale e quella personale si fondono.
La sua ultima personale L’ultimo giardino che si è tenuta a Modena negli spazi industriali dell’Hangar Rosso Tiepido alla fine del 2019, ha cercato di riunire i lavori degli ultimi anni presentandosi come un’unica grande installazione. A febbraio 2020 ha iniziato la sua residenza artistica presso la Fonderia Artistica Versiliese per produrre alcune opere in bronzo, poi sospesa a causa dell’emergenza Covid-19 e in attesa di essere riattivata così come tutti gli altri progetti del 2020.
Le sue Gallerie di riferimento sono: Guidi & Schoen, Genoa; Amy-d Arte Spazio, Milan; Le Dame Art Gallery, London. www.alicepadovani.com