Contribuisci a realizzare il catalogo della mostra personale Vanitas di Sabino Galante (cm 21×28, 128 pagine).
Ricompense*:
– 30 euro – Catalogo con dedica
– 85 euro – Catalogo con disegno fatto a mano su pagina interna
– 150 euro (con possibilità di incorniciare il pezzo al costo aggiuntivo di 30 euro) – Catalogo con opera olio su tela di dimensioni 13×17 cm**
* NOTA BENE: Le ricompense verranno spedite ai donatori in seguito alla stampa del libro (data da definire in base all’obiettivo del crowdfunding e alle tempistiche di produzione del libro stesso).
** Le opere sono PEZZI UNICI: il soggetto destinato a ciascun donatore sarà scelto casualmente dall’artista.
Sulla mostra…
Premessa
Il progetto della mostra vuole affrontare una serie di riflessioni sulla difficoltà dell’uomo a rispondere alle sfide frenetiche della realtà contemporanea e sulla condizione dell’umanità e del suo futuro. In “Vanitas” Sabino Galante sviluppa queste considerazioni, proponendo nei suoi dipinti una rielaborazione più empatica e meno ideale della statuaria antica, omaggio ed esaltazione della tradizione senza scadere nell’ossequio, e l’elegante forza della natura. Questi presupposti permettono al pittore di cogliere l’inquietudine dei grandi maestri fiamminghi del XVII secolo che, spinti dalla paura e dall’incertezza di un’epoca caratterizzata da pestilenze e guerre, esorcizzavano il loro turbamento interiore con le nature morte afferenti al tema “Vanitas”. Galante si confronta con i simboli elaborati nel passato per ricordare allo spettatore la limitatezza del genere umano di fronte all’immensità dell’universo o di una potenza divina. Eppure, la sua arte non si limita a una struggente malinconia o a un immobilismo fatalistico, ma spinge il pubblico a cogliere la fugacità della bellezza e la resilienza del creato.
Per l’artista una persona non è scissa dalla natura, ma vive all’interno di un contesto e di un ambiente con il quale, volente o nolente, deve rapportarsi. Nelle sue tele la flora riprende possesso di uno spazio negato dallo sviluppo industriale. Circondato da pianeti di lusso, tempeste di bolle e sciami di farfalle, ogni fiore è stato dipinto con delicatezza, riprodotto a immagine della realtà, come se ogni scultura fosse stata abbandonata nel verde. Gli elementi effimeri ricordano le fragilità dell’uomo, il suo passaggio transitorio nel mondo: però per le piante Galante accosta a questo significato tradizionale un ulteriore valore positivo. Fiorisce infatti la speranza di trovare sostegno affettuoso e salvifico nell’abbraccio spontaneo della vegetazione, in grado così di stemperare le difficoltà e trasmettere la resilienza e la speranza in un futuro migliore. L’arte, la natura e la psiche si fondono, si omaggiano e si esaltano a vicenda, cogliendo con ogni opera un instante posto fuori dallo spazio e dal tempo. Il pittore stimola l’osservatore a interrogarsi e a trovare una risposta ripercorrendo le sue esperienze, senza più tralasciare il ruolo centrale del creato.
Progetto
Il progetto “Vanitas” vuole celebrare l’unione tra la bellezza dell’arte e il perenne rinnovamento della natura, sottolineando gli aspetti positivi di questo connubio. Nella società odierna, che talvolta preferisce ricercare il lusso e i piaceri mondani, piuttosto che il benessere sostenibile dell’ambiente e dell’uomo, Galante presenta un ciclo pittorico per suggerire una soluzione ai problemi pressanti dell’attualità come la perdita delle proprie radici, la solitudine generata da una società individualista e il cambiamento climatico. Con queste premesse, l’artista, coadiuvato dall’Associazione di promozione sociale Un Quadro di Te e da Laura Tartarelli Contemporary Art, desidera organizzare la personale “Vanitas”. Galante propone l’esposizione di un nucleo riassuntivo delle opere della serie che connotino le sue riflessioni. La scelta dei dipinti in mostra sarà fondamentale per approfondire una narrazione che possa portare il pubblico a cogliere i concetti affrontati dall’artista che, in questi ultimi anni, ha avvertito l’urgenza di mettere in luce l’arte antica e l’elemento floreale come strumenti di speranza per il futuro del mondo e della società. Tra le sedi, si prediligeranno quelle che possano offrire un confronto con i maestri del passato, più o meno recenti. Il ciclo pittorico consiste in una seire di opere che possano permettere un confronto più attento con l’arte dei secoli scorsi e una riflessione sui simboli che ruotano attorno alle sculture, il loro superamento e il rifiuto di soluzioni solamente antropocentriche per risolvere i problemi dell’umanità. L’allestimento sarà dunque curato nel dettaglio e con chiarezza per permettere all’osservatore di comprendere i contenuti dei dipinti, i rimandi al passato e le informazioni legate alla flora scelta per accompagnare le statue riprodotte all’interno delle tele. Sarà programmato un intervento alla presenza dell’artista e dei curatori, durante l’inaugurazione o il periodo della mostra, per illustrare ai visitatori le questioni affrontate in “Vanitas” e il loro sviluppo da parte di Galante. Inoltre, il pittore, i curatori e la gallerista sono disponibili a partecipare a eventi collaterali quali, per esempio, conferenze dal tema artistico e/o ambientale per aiutare il pubblico a ottenere una comprensione maggiore delle opere e a collegare l’esposizione con altre iniziative culturali che si svolgono contemporaneamente nel territorio della sede scelta. Eventuali ulteriori soluzioni potranno essere elaborate nel corso dell’organizzazione del progetto in base a specifiche esigenze.