Paolo Bolpagni da Botticino Sera (BS)
Con quali oggetti e spazi del tuo quotidiano stai interagendo di più?
Oggetti: i due computer, il cellulare, il tablet, i libri. Spazi: il mio studio. Per fortuna in salotto ho anche un bel pianoforte, che ogni tanto mi metto a torturare.
Abbiamo a che fare con un tempo e uno spazio nuovi. Che cosa stai scoprendo o riscoprendo di te?
Che ho un pessimo carattere, forse a dispetto delle apparenze.
Che cosa ti manca? La tua personale esperienza dell'”assenza” e della “mancanza”.
Mi mancano i luoghi cari in cui non posso andare e stare. Mi manca Brescia, mi manca Lucca, mi manca Milano, mi manca Venezia, mi mancano Lecce e il Salento, mi manca la Lunigiana, mi manca il mare. E mi manca la vicinanza fisica di molte persone cui voglio bene, che non può essere surrogata dalle e-mail, dalle chiamate, dalle videochiamate.
Come immagini il mondo, quando tutto ripartirà?
Quando tutto, ma proprio tutto sarà ripartito, quindi tra un bel po’ di tempo, ogni cosa tornerà come prima. Nel frattempo, ovviamente, la maggioranza di noi sarà diventata più povera, e alcuni, pochi, più ricchi. La storia insegna che la storia non insegna nulla. Anche gli eventi più traumatici sono rapidamente metabolizzati. Dubito che l’uomo sappia trarne utili insegnamenti per il futuro.
Stiamo capendo che si può vivere con meno mobilità?
No, non si può vivere con meno mobilità. È una vitaccia. Almeno per me, che, negli ultimi anni, non ho quasi mai dormito nello stesso letto per più di cinque notti di seguito.
Paolo Bolpagni dopo aver guidato la Collezione Paolo VI, dal 2016 è direttore della Fondazione Ragghianti di Lucca. È anche responsabile della Fondazione Biscozzi | Rimbaud, che aprirà prossimamente un nuovo spazio espositivo a Lecce. Come studioso si è occupato in particolare di rapporti tra pittura e musica nel XIX e XX secolo, di arte italiana ed europea tra fine ‘800 e inizio ‘900, di astrattismo, di arte italiana e francese degli anni ’50-’60, di “partiture visive” delle neoavanguardie. Anni fa ha creato il canale YouTube Regola d’arte, che veleggia verso le 600.000 visualizzazioni. Ultima realizzazione: la co-curatela degli atti del convegno Carlo Ludovico Ragghianti e l’arte in Italia tra le due guerre. Nuove ricerche intorno e a partire dalla mostra del 1967 “Arte moderna in Italia 1915-1935”. www.paolobolpagni.com