Maura Banfo da Torino
La tua nuova ritualità quotidiana…
Ascolto il silenzio, intorno e dentro me. Uno scorcio di cielo dalla mia finestra mi accompagna quotidianamente e ogni giorno lo fotografo quando mi alzo e la sera prima di andare a dormire.
Com’è cambiato il tuo modo di lavorare?
Di sicuro la mancanza di mobilità ha stravolto tutto. Il tempo è diventato ambiguo, ti pare di averne così tanto a disposizione poi però le giornate volano… Non ho un ritmo particolarmente centrato, e non mi dispiace affatto. Vivo il presente. Il domani non riesco a focalizzarlo. Cerco di sognarlo un po’ a modo mio.
Abbiamo a che fare con un tempo e uno spazio nuovi. Cosa stai scoprendo o riscoprendo di te?
In questo tempo “sospeso” ho ascoltato il silenzio delle piccole cose, ho guardato intorno a me con occhi nuovi. Non credevo di trovare un equilibrio in questo disequilibrio, di sapermi davvero ascoltare e dare spazio ad una parte di me stessa che spesso trascuro: il respiro.
Come immagini il mondo, quando tutto ripartirà?
Ecco… sogno un mondo dove ci sia più cura, più ascolto e meno compulsività.
Stiamo capendo che si può vivere con meno mobilità?
Il mondo pare essere in continuo movimento anche senza di noi! Credo il messaggio sia molto chiaro: siamo ospiti, non siamo necessari. La natura prosegue il ciclo anche senza di noi, e pure meglio. E mai più che oggi, noi immobili possiamo solo restare a guardare.
Maura Banfo, Torino 1969. Dopo anni d’irrequietezza “vagabonda” ad esplorare il mondo, trova nella sua città natale il proprio “nido” dove inizia una ricerca attraverso la fotografia come linguaggio predominante. Maura Banfo ha sempre subìto la fascinazione della materia: nel suo lavoro pluridecennale – costellato di mostre, residenze d’artista e molti riconoscimenti – ha attentamente indagato osservando la realtà, a partire dagli oggetti che la circondavano e decidendo di restituirli con il mezzo fotografico come nuove entità spogliate del loro significato, architetture da indagare, entità da osservare sotto punti di vista inediti per aprirli a nuovi codici di senso. Il suo percorso è caratterizzato da una coerenza interna che raramente si riscontra nell’opera degli artisti italiani della sua generazione. La forza del suo lavoro sta nel mantenere ben riconoscibile la propria impronta creativa e la propria poetica, ma in una continua scoperta di nuove sfaccettature e punti di vista: sebbene prevalga una preferenza per la fotografia, lavora con padronanza anche con il video, il disegno e l’installazione. Lavora con Il Fondaco, Bra e Muratcentiventidue Arte Contemporanea, Bari. www.maurabanfo.com