Lapo Simeoni da Berlino
La tua nuova ritualità quotidiana… Com’è cambiato il tuo modo di lavorare?
Ho la fortuna di avere lo studio nello stesso palazzo dove vivo a Berlino, posso quindi lavorare diciamo come di “consuetudine”. Nonostante le restrizioni a Berlino non siano stringenti come in Italia, ho comunque rinunciato alla ricerca di nuovi materiali di recupero per tutelare la mia salute che adesso va messa in primo piano. Purtroppo tanti dei miei progetti o mostre sono stati posticipati a futura data.
Con quali oggetti e spazi del tuo quotidiano stai interagendo di più?
Come un archeologo contemporaneo sono costantemente alla ricerca di oggetti, elementi abbandonati, frammenti di vita dimenticata nella quotidianità dell’abbandono. Con lo stravolgimento di questa routine, sono costretto a confrontarmi con il solo archivio presente nello studio. Parte di questo archivio si rivela però una scoperta nella scoperta ogni giorno. Il confine della limitata possibilità di selezione sta aprendo le porte a nuove linee di ricerca. Razionalizzare la casualità del tempo e delle forme raccolte, rientra nel processo di trasformazione di un oggetto. Esso, seppur sepolto nello stesso archivio da anni, riprende vita in una sorta di mancanza ritrovata. Molti degli oggetti di famiglia entrano nelle composizioni creando inaspettate scoperte.
Abbiamo a che fare con un tempo e uno spazio nuovi. Cosa stai scoprendo o riscoprendo di te?
Sin da subito mi sono dedicato alla catalogazione di tutto l’archivio preesistente; questo per affrontare su un nuovo livello la relazione tra gli elementi ritrovati in precedenza e l’energia del tempo che stiamo vivendo. Le opere sono assemblate con nuove intenzioni, si propagano nel tempo come oggetti nello spazio, trasformandosi a seconda di ciò che le circonda (Holistic Series).
Così anche i miei pensieri hanno subito una forte trasformazione, nella selezione, nelle priorità della vita, nella pulizia dagli scarti mentali. Ho ricominciato anche a dipingere…
In queste varie fasi in cui il virus ha aumentato la sua potenza e dilatazione, ho da prima schernito la cosa con scetticismo per poi ritrovarmi a valutare con più attenzione quello che accadeva, trovandomi poi coinvolto/travolto emotivamente in un evento storico, tornando successivamente a razionalizzare e cercare una spiegazione aulica su ciò che sta tuttora avvenendo in questo particolare tempo.
Cosa ti manca? La tua personale esperienza dell’“assenza” e della “mancanza”.
A dire la verità mi manca mia madre che ho perso 9 mesi fa. Rivedere costantemente immagini della terapia intensiva e Malattie infettive dove ho vissuto al suo fianco per 4 mesi, mi tocca profondamente. Convivo in un’empatia intensa questo dramma, tutti i numeri che osservo giornalmente li ricollego a drammi familiari reali. Ho per fortuna visto anche tanta umanità in questa asettica situazione sociale.
Come immagini il mondo, quando tutto ripartirà?
Parlare di post-catastrofe durante il suo svolgimento è sempre audace. Sono condizionato da tanti studi sul sistema economico e rapporto tra potere e popolazioni nel tempo. La Terra sta chiaramente dicendo che più ci spingeremo verso una società globale senza “reali regole” sul processo di produzione infinito e squilibrio sociale e più velocemente trasporteremo la nostra “razza” verso l’estinzione. I grandi potenti, le corporazioni, i petrolieri, le banche, le case farmaceutiche ed i media che fanno grandi cene e banchettano sui cadaveri di questo virus credo e spero che da adesso in poi avranno una sedia più fragile su cui sedersi. Bisogna fare attenzione perché sono questi i momenti in cui i grandi potenti cercano di guadagnare anche a costo della libertà e della vita dei tanti cittadini. Per fortuna ci sono anche tante cose belle: la rinascita della natura, la primavera senza macchine, il ritorno del pensiero libero, insomma una nuova umanità. Ogni frammento di pensiero puro diventa parte attiva per un cambiamento, aspettiamo, pensiamo, reagiamo…
Lapo Simeoni (1979) ha studiato a Londra alla Central Saint Martins College of Art and Design ed attualmente vive e lavora a Berlino. Principali esposizioni: Laboratorio Oceanico, Museo Orto Botanico, Roma; What Goes Around Comes To Art, Herrick Gallery, Londra (2018), Diorama / Napoli, Intragallery, Napoli (2018), Forever Never Comes, Museo Archeologico e d’Arte della Maremma (Grosseto) (2017); Arteam Cup, Bonelli Lab Gallery, Canneto sull’Oglio Mantova (2017); Biennale de La Biche, Guadalupe island (2016); Things Left Unsaid, Museo Albornoz, Narni; Reggia di Caserta (2016); Bocs Art, Cosenza (2015); The Gras Grows, Basilea (Svizzera); The Format Gallery, Milano (2014); Kunstverein Kreis Gutersloh (Germania) (2013); De Krabbedans exposities, Kunstinstuitleen, Eindhoven (Olanda); Musei Civici Giovanni Fattori, Livorno (2012); Art Channel Gallery Beijing (Cina) (2008). www.laposimeoni.com