Si appassiona al disegno e come in un racconto visivo,Tamara Ferioli sa spargere i tanti pezzi di una storia per poi ricomporne il puzzle man mano che le immagini si compongono, un tipo di disegno, il suo, che a prima vista appare annebbiato, ma che in realtà ha un proprio impianto ben definito, in grado di far avvicinare lo sguardo fin quasi a cercare con l’opera un rapporto intimo. La storia adagio acquista corpo e coinvolge opera per opera, si svelano lentamente numerosi dettagli e piccole miniature, disegni e segni e tracce e impronte e passaggi di bellezza e di mistero che si insinuano nell’incontro casuale tra fiori, capelli, tronchi, sassi, insetti, foglie e segni. Lo sguardo di Tamara Ferioli sulla bellezza è uno sguardo romanzesco, e come sempre nei grandi romanzi, è uno sguardo incrociato.
Tratto dal testo critico “TAMARA FERIOLI. Per una poetica del particolare” di Francesca Alfano Miglietti (Fam)
Volume realizzato in occasione della mostra “TAMARA FEROLI. IDOLA”, a cura di Francesca Alfano Miglietti (Fam): 16 novembre 2011 – 14 gennaio 2012 | OFFICINE DELL’IMMAGINE, MILANO