Titolo: Giorgio Tentolini. Ex Tempore
Autore/Artista: Giorgio Tentolini
Testi: Matteo Galbiati
Lingua: italiano, inglese
Traduzioni: Tommaso Sante Monorchio
Anno: 2016
ISBN: 978-88-6057-329-2
Dimensione: cm 14,8×21
Rilegatura: brossura grecata e fresata
Pagine: 48
Prezzo: € 15.00
Disponibile anche in versione ebook:
ISBN: 978-88-6057-331-5
Formato: PDF
Prezzo: download gratuito
Nell’ambito del Premio Arteam Cup 2015, promosso dall’Associazione Arteam, la galleria Tiziana Severi Arte Contemporanea di Rubiera (RE) ha il piacere di ospitare in esclusiva la mostra personale intitolata Ex Tempore che, curata da Matteo Galbiati, vede protagonista l’artista di Giorgio Tentolini, vincitore del Premio Speciale sostenuto dalla stessa galleria.
Per quest’occasione Tentolini propone un progetto espositivo completamente inedito basato su una precisa combinazione di opere che, pur appartenenti a serie differenti di lavori, trovano una concertazione reciproca nella fugacità del ri-velamento del loro essere immagini labili e impermanenti. Come improvvise apparizioni, destinate poi a dis-farsi rapidamente davanti allo sguardo, la loro descrizione narrativa si affretta a catturare velocemente forme del visibile che, appartenendoci per poco tempo, magari osservate e misurate con distrazione, non siamo capaci di cogliere nella loro esattezza e complessità.
Tentolini, ricorrendo ad un assemblaggio fatto di stratificazioni di nastro carta, il nastro adesivo spesso utilizzato per scopi temporanei e provvisori, genera le sue visioni che, bloccata l’indeterminatezza di soggetti in perenne trasformazione, restano così protette e salvaguardate davanti al nostro sguardo.
Tentolini ci concede l’apparizione, ma non svela i contenuti, non riporta le storie, non imbandisce la pantagruelica tavola della figurazione, perché le sue rimangono labili trasfigurazioni di qualcosa già trascorso. Ombre leggere di esistenze che si incrociano e che solo il tempo sa regolare nel perenne ciclo dei suoi imperscrutabili cambiamenti. Fissità e abbandono, perdita e appartenenza dominano il senso poeticamente profondo sotteso alla dinamica di queste quattro serie di opere: Bambini, Modelle, Stazioni e Fossili condividono, infatti, un processo in fieri di mutazione della loro essenza, insito nella stessa natura dei soggetti da cui derivano. […] (Matteo Galbiati)