“Cosa ci rende deboli? Cosa ci può salvare dalla nostra debolezza? Quanta distanza possiamo frapporre tra la nostra identità, tra quello che vogliamo essere e i solchi già scavati per noi? È possibile allontanarsene? E di quanto? Come può ogni individuo continuare a essere un inizio in una società sempre più controllata e omologata? È fattibile resistere per conservare la nostra esistenza?…”
Il percorso artistico di Caterina Notte ha inizio con una ricerca sul proprio corpo scansionato ossessivamente utilizzando i primi scanner A4, e riassemblato poi per ottenere una fotografia reale di quella nuova dimensione tecnologica, impalpabile e domestica, richiamando già l’idea della fragilità e della potenza dell’individuo di fronte alle nuove tecnologie.