Volume monografico dedicato all’artista Federica Zianni (Roma, 1993).
Zianni non ne fa mistero, lo dichiara subito: quel che progetta, fa, espone è paradossale, sta fuori della doxa, del senso comune. Le sue opere sono costitutivamente contraddittorie, a segno delle aporie, delle incoerenze aspre e trafittive, dolorose e astutamente mimetiche che ognuno ha vissuto nella propria vita, anche quando questa vita è giovane come quella di questa artista. Il male è, esiste, sa innestarsi, sa incistarsi nella più minuta, nella più normale e domestica delle quotidianità, inavvertito e insospettato sino a che non soffoca, non lacera. […]
Zianni immagina simbolicamente la materia che dice subito, percettivamente (cioè esteticamente) ‘casa’. Deve essere morbida, avvolgente, malleabile, duttile, senza attrito, anche giocosa e docile ad essere strapazzata, tirata fino ad essere completamente deformata, per poi tornare magicamente alla forma iniziale, alla dimensione iniziale…
Cristina Muccioli