Una riflessione ironica e irriverente ma insieme colta e profonda, frutto di un lavoro di introspezione personale e allo stesso tempo di respiro collettivo: queste alcune delle principali cifre del lavoro di Federico Unia, giovane artista ospite del progetto no-profit Banca SISTEMA ARTE.
“Federico Unia. La dilatazione dello sguardo” è il titolo della Mostra antologica, – a cura di Andrea B. Del Guercio, dal 18 settembre al 31 dicembre 2014 – che Banca Sistema accoglie nella propria sede di Corso Monforte a Milano. Un percorso composto da 30 opere pittoriche realizzate con tecnica mista tra il 2010 e il 2014, alcune delle quali appartenenti a collezioni private.
Il percorso espressivo condotto da Federico Unia si è rivolto, in questi ultimi anni, alla condizione globale di violenza e di umiliazione vissuta dalle popolazioni nella società occidentale e nei paesi poveri del terzo mondo, ma si è anche dimostrato insistentemente attento alla condizione del mondo animale e di quello vegetale sul pianeta, per poi operare una contaminazione simbolica tra queste due aree tematiche.
Correttamente Unia ha individuato e posto al centro della sua analisi e della sua comunicazione non la forma dichiarata e il gesto specifico della violenza, ma la condizione, il clima, lo stato di umiliazione ricevuto successivamente alla devastazione; cosi che ogni opera risponde allo stato di prostrazione, di afflizione e di offesa subita e percepita. Il patrimonio di immagini elaborato e configurato da Unia non risponde ad un processo di citazione tratto passivamente dal sistema di comunicazione giornalistica, ma è il frutto di un percorso di elaborazione e di manipolazione dell’immagine in cui la pittura, per tecnica e per storia antica, agisce con volontà destabilizzante. I primi dati che si sono osservati necessitano di essere arricchiti di valore attraverso la presenza importante, vissuta in maniera diretta, di una prima stagione creativa trascorsa all’interno dei gruppi milanesi della street art, come la Tdk Crew (primo gruppo milanese di writers, con
cui nel 2007 dipinse a Los Angeles insieme ai CbS, a loro volta gruppo storico della West Coast) o TheBagARtFactory (laboratorio-factory polifunzionale, bacino di più energie artistiche): territori di esperienza forte, che hanno indotto Unia a maturare una comunicazione visiva che unisse qualità estetica e intensità di percezione, che si doveva caratterizzare attraverso soluzioni espressive in grado di utilizzare i canali di informazione presenti e diffusi nel sistema sociale. D’altra parte il percorso di laurea in scenografia a Brera, trovava in questa esperienza, fondata sulle grandi dimensioni e la multidisciplinarietà tecnica, un terreno di attuazione per le forme di spettacolarizzazione della propria cultura visiva; valori e soluzioni che oggi riconosciamo presenti nel suo lavoro.
Tratto dal testo di Andrea B. Del Guercio